L’amianto continua a destare grandi e giustificate preoccupazioni nel nostro Paese. Se, infatti, è stato messo al bando sin dal 1992, nondimeno è presente in quantità massicce sul nostro territorio, tanto da comportare costi sociali e sanitari elevatissimi.
Il grande clamore che ha suscitato il processo Eternit ha riportato sotto i riflettori dell’opinione pubblica le conseguenze di una gestione dissennata dell’amianto nei processi produttivi, spesso con la complicità dei vertici di imprese che proprio sulla produzione di questo materiale hanno fondato le loro fortune. La presenza di amianto lungo la penisola ha seminato allarmi in serie, lungo ogni angolo dello stivale.
Gli ultimi casi clamorosi sono quelli di Palazzo Nuovo, sede dell’università di Torino e dell’aeroporto di Fiumicino. La prima è stata chiusa una volta riscontrata la presenza dell’amianto, il secondo è in fase di valutazione dopo le denunce degli operatori aeroportuali relative alla presenza di materiale libero di circolare dopo l’incendio scoppiato nel principale scalo del nostro Paese.
Se questi sono i casi più clamorosi, va però ricordato che la sostanza è un problema anche per i privati. Tante le abitazioni alle prese con materiali incriminati, tanto da spingere spesso a una domanda ben precisa: la bonifica dell’amianto in un condominio, a chi spetta e quanto costa?
La bonifica dell’amianto in condominio, tutto quello che bisogna sapere
La bonifica dell’amianto in condominio propone alcune tematiche che però possono essere sintetizzate stabilendo il principio che quando si tratta di interventi all’interno di un immobile che veda la presenza di più inquilini, il costo deve andare a carico degli stessi. La ripartizione del carico va, naturalmente, suddivisa sulla base del principio dei millesimi, lo stesso che caratterizza le decisioni all’interno delle assemblee.
La bonifica di amianto in un condominio prevede che la procedura venga a scattare non appena uno dei condomini decida di procedere alla verifica sulla presenza di materiale contaminato all’interno dell’immobile. La segnalazione, infatti, obbliga il costruttore o l’amministratore a far scattare il controllo. Ove il materiale venga effettivamente trovato, diventa necessario dare vita alla bonifica dell’amianto che va a carico del condominio, a meno che non si decida di soprassedere in considerazione del fatto che i manufatti da rimuovere siano considerati un pericolo non imminente dallo stato di conservazione.
È, invece, consigliabile intervenire nel caso si tratti di amianto friabile, in modo che esso non rilasci fibre che possono costituire una minaccia temibile per chi popoli lo stabile interessato.
Rimozione o messa in sicurezza, l’importante è affidarsi a professionisti
Va a questo punto specificato che la bonifica dell’amianto all’interno di un condominio può essere effettuata rimuovendo definitivamente il materiale contaminato oppure mettendolo in sicurezza, senza spostarlo. Se la prima soluzione risolve definitivamente il problema, anche la seconda può comunque garantire una certa tranquillità.
La cosa realmente importante, nel caso di una bonifica dell’amianto in condominio, è che le operazioni vengano affidate a veri professionisti. Si tratta di un obbligo di legge che deriva proprio dalla delicatezza delle operazioni che debbono essere messe in campo per eliminare ogni possibile rischio per lavoratori o inquilini degli immobili interessati. Chi si trova nella necessità di individuare aziende in grado di dare il massimo di garanzie per una bonifica dell’amianto all’interno di un condominio può comunque rivolgersi a professionisti.