Abitare in città non preclude la possibilità di avere un giardino a portata di mano. I giardini pensili sono l’opzione giusta per non farsi mancare un po’ di verde in contesti urbani.
Il termine latino da cui deriva la definizione di questi giardini spiega benissimo di cosa si tratta: “pensilem”, uno spazio verde sospeso. Niente di onirico o trascendente, ma spazi verdi adattati su strutture architettoniche come terrazzi e tetti.
Questi magnifici giardini pensili, spesso, nascono per motivi estetici in architettura, infatti, noti personaggi come Le Corbusier e Henry Sauvage, hanno dato il loro importantissimo contributo all’ideazione di queste opere.
L’importanza dei giardini pensili non riguarda solo l’aspetto architettonico ma, soddisfa anche l’attuale attitudine e tendenza alla salvaguardia dell’ambiente contro l’inquinamento e il surriscaldamento delle città, rientrando nella categoria della bioedilizia.
Avere del verde sul tetto della propria casa implicherà un minor consumo di energia derivante dall’utilizzo dell’aria condizionata, comportando una diminuzione delle emissioni di inquinanti e gas serra. È risaputo che il calore eccessivo provoca disturbi su tutti gli esseri viventi compresi gli umani, aumentare gli spazi verdi, specialmente in città, risulta essere un dovere e un bisogno reale.
Recenti stime sui consumi energetici in edilizia e sulle emissioni di biossido di carbonio registrano dati significativi in termini di inquinamento e dispendio energetico, valori che i giardini pensili ridurrebbero del 30%. Oltre all’effetto pratico, vi è anche quello economico, in quanto vi sarebbe anche un aumento del valore dell’immobile.
Inoltre, c’è da dire che le piante termoregolano gli edifici trattenendo il fresco in estate e il calore in inverno oltre ad isolare dall’inquinamento acustico e a ripulire l’aria dalle polveri sottili. Insomma, i benefici offerti dai giardini pensili in casa sarebbero, in scala, gli stessi offerti dai parchi nelle grandi città. Significativo risulta essere anche il loro contributo contro i danni causati dalle abbondanti piogge: il terriccio sui tetti è in grado di trattenere parte delle acque piovane, diminuendo così gli allagamenti delle strade.
Quali piante e coltivazioni si possono mettere a dimora per i giardini pensili?
Innanzitutto, non si parla solo di piante ornamentali, nel caso degli orti urbani le coltivazioni presenti sarebbero infatti quelle di un orto tradizionale. Chiaramente, bisogna pensare a delle piante che si adattino al territorio in cui devono crescere e considerare la differenza di altezza rispetto ad un orto tradizionale (ad esempio le differenti condizioni di vento, di sole ecc.).
Le coltivazioni possono differire nel caso in cui si voglia realizzare un giardino pensile di tipo intensivo o estensivo: il primo tiene conto della coltivazione di varie specie di piante anche a scopo ornamentale; il secondo tenderà ad isolare l’edificio, motivo per cui le piante da scegliere sarebbero quelle più resistenti e coprenti. Oltre al fattore estetico, ecologico ed energetico, i giardini pensili possono perfino soddisfare la moderna esigenza di uno spazio alternativo destinato all’allevamento delle api.
In città come New York e Parigi questo fenomeno, chiamato “Urban bee Keeping”, è, ormai, di tendenza ma, anche in Italia si sta diffondendo in città come Torino e Bologna, dove si contano varie arnie sui tetti delle abitazioni, delle fabbriche e persino degli hotel.
L’apicoltura urbana nasce dall’esigenza di salvaguardare le api ormai in via di estinzione per via dell’inquinamento dovuto all’uso eccessivo di pesticidi nelle campagne. Oltre all’importantissimo aspetto ecologico, anche il risvolto economico della questione non è irrilevante, dato che, oltre ad essere indicatori della salubrità dell’aria, le api producono il prezioso miele, e non poche associazioni hanno già iniziato a confezionare barattoli che portano il nome di chi le alleva.
Se poi i giardini pensili servissero per produrre frutta e ortaggi si potrebbero collocare direttamente sui tetti dei supermercati – anche con l’utilizzo delle serre – offrendo così un prodotto a chilometro zero! E in quale altro modo migliore si potrebbe utilizzare uno spazio verde come quello dei giardini pensili se non per godersi il panorama della città, magari organizzando un evento?
Come a Londra, dove i Roof Gardens, i famosi giardini pensili al 99 di Kensington High Street, progettati negli anni ‘30 dall’architetto del paesaggio Ralph Hancock, aprono il venerdì e il sabato come discoteca o per feste private. Oppure il Tudor Garden, che negli ampi spazi dei suoi cortili, accoglie eventi, banchetti, cerimonie, spettacoli di danza e concerti che allietano le serate dei fortunati ospiti i quali possono muoversi tra archi, aiuole pensili di tulipani e rose nere, lavanda bianca ed erbe aromatiche.
Tutto sommato, ci si potrebbe accontentare di uno spazio verde anche per il nostro cane… Il verde è sempre bello (e rilassante)!