Nel giorno di apertura di Cersaie, il Salone Internazionale della Ceramica per l’Architettura e dell’Arredobagno (Bologna, dal 23 al 27 settembre 2024), si è tenuto l’evento “La nuova identità della maiolica”. Una interessante conversazione tra Livia Peraldo Matton, direttore di Elle Decor Italia, e Giuliano Andrea dell’Uva, architetto napoletano che illustra come ha utilizzato la maiolica in molti dei suoi lavori.
La maiolica tra passato e presente
La maiolica, un particolare tipo di ceramica artigianale, vive oggi una nuova fase di riscoperta.
Nel talk che si è tenuto a Cersaie, è emerso come questo materiale stia assumendo un ruolo centrale in progetti contemporanei di architettura ed interior design.
Protagonista di questo evento, l’architetto Giuliano Andrea dell’Uva che nei suoi lavori ha spesso proposto una rilettura personale della maiolica, interpretando in maniera originale ed innovativa questo materiale tradizionale ricco di storia, attraverso un dialogo continuo tra passato e presente.
La rilettura contemporanea della maiolica
La produzione artigianale della maiolica ha inizio nel Settecento come rivestimento decorativo.
La rilettura contemporanea della maiolica combina l’indissolubile valore storico di questo materiale con le nuove esigenze estetiche e funzionali.
Oggi, la tecnologia rende possibile creare lastre ceramiche anche di grandi dimensioni, che permettono di ampliare le possibilità progettuali. Questo ha aperto la strada a nuove applicazioni della ceramica, in contesti sia residenziali che pubblici.
Tuttavia, nonostante i progressi tecnologici, il fascino della maiolica risiede ancora nella sua artigianalità. È proprio questa caratteristica a rendere ogni pezzo unico e prezioso, valorizzando progetti che sposano la tradizione con un’estetica contemporanea.
Dall’Uva, legato alla tradizione e alle sue radici napoletane, in diversi lavori ha reinterpretato l’uso della maiolica in una chiave rinnovata e creativa, integrando la storia del luogo con le funzionalità che sono richieste negli spazi contemporanei.
Le radici della maiolica
Napoli ha una tradizione secolare nella produzione della maiolica, che nel corso del tempo è diventata parte integrante del patrimonio artistico del territorio. Esempi celebri di questa tradizione includono il pavimento maiolicato della Chiesa di San Michele ad Anacapri, che rappresenta scene bibliche visibili dall’alto, o il Chiostro di Santa Chiara a Napoli, dove la maiolica imita la natura con decorazioni fresche e primaverili.
Preservare questo patrimonio culturale è molto importante, ma anche adattarlo ai tempi attuali. Le possibilità decorative e artistiche offerte dalla maiolica sono ancora oggi affascinanti, ed il suo utilizzo in contesti moderni continua a mantenere viva la sua storia.
Con questa consapevolezza, le imprese di Vietri, vero e proprio distretto della maiolica, stanno lavorando per ottenere il marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta), a tutela della qualità e dell’artigianalità delle loro ceramiche. Un prodotto da valorizzare per le sue peculiarità, come i suoi colori vivaci come il verde ramina, il blu cobalto ed il giallo, che rappresentano un legame profondo con il territorio d’origine, ovvero la costiera amalfitana.
La maiolica oggi: un nuovo protagonista dell’architettura
Negli anni 2000, la ceramica era spesso relegata ad un ruolo di secondo piano, utilizzata principalmente per rivestire pavimenti di bagni o cucine, mentre oggi sta vivendo una vera e propria rinascita.
È tornata protagonista nei progetti di design più innovativi, soprattutto grazie a una rinnovata attenzione per l’artigianato e per la qualità dei materiali. Un esempio perfetto di come la tradizione possa essere rinnovata e valorizzata.
Per l’architetto Dall’Uva, la maiolica può avere una duplice lettura: artistica o decorativa. Nel suo lavoro, la ceramica si trasforma in un mezzo espressivo versatile, capace di adattarsi tanto agli ambienti residenziali quanto a quelli commerciali, grazie alla sua capacità di evocare emozioni attraverso i colori ed i disegni.
Un approccio innovativo alla maiolica
L’approccio di Dall’Uva alla maiolica è profondamente radicato nella tradizione, ma sempre proiettato verso il futuro.
La maiolica può essere interpretata non solo come materiale decorativo, ma come una vera e propria forma d’arte. I progetti che includono questo materiale non si limitano a riproporlo in chiave nostalgica, ma ne esaltano il potenziale innovativo. Un esempio significativo è Palazzo Luce a Lecce, una casa-museo a Lecce dove gli interni progettati da Dall’Uva dialogano con gli arredi e i disegni originali di Gio Ponti, maestro indiscusso dell’architettura italiana. Qui, la ceramica non è solo un elemento decorativo, ma diventa parte integrante della narrazione architettonica, integrandosi con l’identità del luogo e la storia del design italiano.
La maiolica come espressione artistica
Nel lavoro dell’architetto Dall’Uva, la maiolica non si limita ad essere un semplice rivestimento, ma diventa una tela su cui artisti contemporanei possono sperimentare nuove forme espressive.
Collaborazioni con artisti contemporanei come David Tremlett, che applica il colore in modo innovativo, mostrano come con la maiolica possa evolversi spingendosi oltre i confini tradizionali.
La maiolica, quindi, si conferma un materiale versatile e affascinante, capace di adattarsi ai contesti più disparati, dall’architettura residenziale alla progettazione di spazi aperti al pubblico, mantenendo sempre vivo il legame con le sue radici storiche.