C’è chi le piastrelle le ama e chi le odia. Pochi materiali suscitano opinioni tanto diversificate e contrastanti quanto le piastrelle, soprattutto quando si tratta di sceglierle per la propria casa.
Durante gli eventi del “Cafè della stampa” dal Cersaie a Bologna, Francesca Magni, direttore di Casafacile, ha conversato con l’architetto Nicoletta Carbotti su questa questione così spinosa che riguarda chiunque si cimenti con una ristrutturazione.
Il dialogo si è esteso poi a nuove idee sull’utilizzo di questo materiale così versatile per creare effetti sorprendenti ma anche utili.
Piastrella: un rapporto di amore e odio
“Ti amo, piastrella, ti odio”, il titolo provocatorio scelto dall’architetto Nicoletta Carbotti per questo talk, invita a riflettere sulle contraddizioni che circondano le piastrelle. Spesso, la scelta della piastrella è un momento cruciale, un viaggio tra certezze e dubbi. Nicoletta ha notato che le opinioni sulle piastrelle sono, spesso, infondate e cambiano radicalmente durante il processo progettuale. Ad esempio, ci si può presentare con idee chiare e, nel corso della selezione, ritrovarsi a rivedere completamente le proprie convinzioni.
La giornalista Francesca Magni ha condiviso la sua esperienza personale, passando dall’avversione per le piastrelle quadrate del bagno della nonna, a una profonda ammirazione per la loro versatilità e capacità di trasformare uno spazio. Le piastrelle, se scelte con cura, possono diventare calde e accoglienti, per cui si sfata il mito della loro freddezza.
Approcci al mondo delle piastrelle
In maniera ironica, l’architetto ha delineato diverse tipologie di approccio alla scelta delle piastrelle che ha riscontrato nel suo lavoro, tramite una raccolta delle affermazioni più divertenti dei clienti. Tra questi ha citato:
- L’approccio sanitario: chi desidera formati enormi per evitare le fughe da pulire.
- L’approccio esotico: appassionati di formati piccoli e colorati, evocative di viaggi lontani.
- L’approccio horror: chi associa l’effetto marmo a luoghi come il cimitero o il negozio del macellaio.
- L’approccio feticista: chi trova che toccare una lastra effetto marmo lo faccia stare bene.
- L’approccio creativo: chi sogna un patchwork di piastrelle diverse in ogni stanza.
Questi approcci mostrano come le piastrelle possano essere interpretate in modi sorprendentemente diversi, riflettendo le esperienze personali e i desideri di ogni persona.
La piastrella perfetta esiste?
La risposta è complessa. Secondo l’architetto Carbotti, esistono piastrelle perfette per specifici usi e desideri, ma una piastrella perfetta in assoluto non esiste: ogni scelta è un riflesso di chi la fa.
La community di Casafacile ha partecipato ad un sondaggio sul formato delle piastrelle, da cui è emerso che il 62% preferisce il formato grande. Questo potrebbe essere dovuto alla facilità di pulizia e all’estetica più uniforme che il formato grande offre. Tuttavia, le piastrelle piccole possono offrire maggiori opportunità di personalizzazione e combinazioni uniche, rendendole adatte a diversi progetti.
Perchè le fughe fanno paura?
Una delle domande del talk ha riguardato un dubbio piuttosto comune: le fughe si sporcano davvero così tanto? L’architetto ha risposto affermando che spesso il problema è legato a scelte poco informate. La fuga non deve necessariamente spaventare, e una buona progettazione e posa possono ridurre significativamente il rischio di sporco e usura. Inoltre, le fughe possono contribuire a creare degli effetti particolari e a valorizzare il design generale dello spazio.
Nuove idee per un utilizzo sorprendente delle piastrelle
Durante il dialogo sono stati presentati degli esempi di come queste tipologie di rivestimenti possano essere utilizzate in modi inaspettati. In uno dei progetti le piastrelle sono state utilizzate per rivestire la parete dietro al letto in maniera sorprendente, dimostrando che questo materiale può aggiungere calore e originalità a qualsiasi ambiente. Dopo la dominanza dello stile nordico con colori neutri e chiari, adesso stiamo andando in una direzione di personalizzazione sempre maggiore, un ritorno al decorativo.
Le piastrelle non sono da considerare un materiale adatto solo a pavimenti e rivestimenti di bagni e cucine. Le soluzioni decorative, che possono variare da piastrelle di grandi dimensioni a piccoli mosaici, offrono infinite possibilità per esprimere personalità e stile.
Ad esempio, il grande formato serve per rivestire le cucine in muratura, creando un effetto contemporaneo che è molto più gradevole rispetto alla cucina in muratura classica. Questo perché ormai la tecnologia delle grandi lastre permette di creare dei monoliti perfetti. Naturalmente, per ottenere tali risultati è necessario un progetto ed un posatore capace in modo da evitare di inserire profili che penalizzerebbero l’estetica.
Inoltre, essendo un materiale che unisce estetica e praticità, le piastrelle possono essere utilizzate in ambienti come case vacanze per rivestire pareti facili da pulire e mantenere.