Si sono già riposte infradito, creme solari, secchielli e ombrelloni, i giorni avanzano e la stagione invernale si fa sempre più vicina, di conseguenza, come ogni anno, arriverà il momento di accendere il riscaldamento per poter godersi al massimo i momenti di relax, mentre fuori le temperature si fanno via via più rigide. A questo punto ci si potrebbe chiedere: quali sono quest’anno le norme relative all’accensione del riscaldamento? Con il presente articolo si intende far luce su questo importante punto interrogativo.
Accensione del riscaldamento 2024: le zone climatiche
In Italia esistono sei zone chiamate “zone climatiche”, più facilmente denominate con le lettere dalla A alla F, disponenti ciascuna delle regole proprie nei confronti dell’accensione e dello spegnimento del riscaldamento. La definizione di queste zone è stata ideata basandosi sulla media annuale delle rispettive temperature – fermo restando che i singoli Comuni possono esercitare un margine di autonomia decisionale in merito all’anticipazione o al reinvio di accensione dei riscaldamenti, in base alle condizioni meteorologiche che interessano quella zona in quel periodo. Di seguito un breve elenco riportante le regole da osservare per ciascuna zona climatica.
- Zona A: nelle isole di Lampedusa, Linosa e Porto Empedocle, dal 1° dicembre, per un massimo di 6 ore al giorno, sarà consentito accendere i riscaldamenti – che dovranno essere spenti entro il 15 marzo;
- Zona B: comprende le province di Agrigento, Palermo, Catania e Reggio Calabria dove i termosifoni si potranno accendere a partire dal 1° dicembre per un massimo di 8 ore giornaliere. Si dovranno spegnere entro il 31 marzo;
- Zona C: nelle città di Napoli, Salerno, Cagliari e Taranto, dal 15 novembre per 10 ore al giorno, con spegnimento entro e non oltre il 31 marzo;
- Zona D: mentre a Roma, Firenze, Genova e Pescara il riscaldamento potrà attivarsi dal 1° novembre per 12 ore al giorno, per essere spento entro il 15 aprile;
- Zona E: questa comprende quasi tutto il Nord e il Centro Italia, quindi: Milano, Torino, Venezia e Bologna. Dal 15 ottobre si potranno accendere i riscaldamenti in casa, fino al 15 aprile;
- Zona F: a questa fanno capo le località col clima più rigido d’Italia, quindi Cuneo, Belluno e Trento; non ci sono limiti giornalieri di accensione e spegnimento del riscaldamento, viste le basse temperature registrate.
Le temperature massime previste e i rispettivi orari
Il decreto stabilisce, oltre a delle date precise, anche dei limiti nell’utilizzo del riscaldamento: la temperatura massima consentita è fissata a 19 gradi negli ambienti, tollerando fino a due gradi in più. Il limite imposto intende contenere il consumo energetico e diminuire le emissioni, in linea con le attuali direttive europee.
Per quanto riguarda le ore di accensione giornaliera del riscaldamento, queste sono diverse a seconda delle zone climatiche. In particolare, nelle aree più calde (come ad esempio la zona A) si è fissato un minimo di 6 ore, mentre nelle aree più fredde (quindi la zona E) si può arrivare ad un massimo di 14 ore, pur restando valida la clausola di autonomia: in condizioni meteo particolari, i Comuni hanno la possibilità di aumentare o ridurre le ore di accensione quotidiana del riscaldamento.
Si possono trasgredire le regole sul riscaldamento?
La risposta potrebbe essere anche positiva, ma a proprio rischio e pericolo. Infatti, per i trasgressori delle regole riguardanti il riscaldamento di cui sopra, le sanzioni variano da un minimo di 500€ fino a un massimo di 3.000€, in ottemperanza alle direttive europee. Per coloro che non osservano le regole condominiali e le norme locali, sono previste ulteriori ammende, con multe che possono raggiungere gli 800€.