Smaltimento Macerie Edili Prezzi

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Smaltire le macerie edili ha un costo medio di 7,50€/25€ al mc. Tuttavia, esistono casi specifici e materiali diversi che potrebbero costare anche più del dovuto. Prima di richiedere un preventivo a un esperto, è buona prassi informarsi e seguire le procedure di smaltimento corrette.

Prezzo medio per lo smaltimento delle macerie edili

Il prezzo medio è di 2.250 €

Da 3.500 €

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Fino 2.000 €

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Questi prezzi sono approssimativi e possono variare in funzione di fattori come la qualità dei materiali, la durata del lavoro, le dimensioni...

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Le macerie edili rappresentano una parte sostanziale dei rifiuti e, spesso, sono un nodo problematico a causa della loro gestione e dello smaltimento. Le macerie edili solitamente includono i resti di una demolizione, materiali come cemento, mattoni, resti di piastrelle, legno, plastica, metallo ecc...

In Italia, lo smaltimento delle macerie edili è regolamentato affinché sia garantita la corretta gestione, soprattutto per la salvaguardia dell'ambiente e della salute pubblica.

Le normative prevedono, oltre alla regolazione del normale smaltimento, anche un iter ben preciso per i materiali speciali, pericolosi e il riciclo dei materiali recuperabili, con l'obiettivo di promuovere e comunicare pratiche sostenibili per ridurre l'impatto ambientale.

Quanto costa lo smaltimento delle macerie edili?

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Smaltimento calcinacci

Qualsiasi cantiere edile produrrà rifiuti, quindi, quando si parla di smaltimento di calcinacci dopo i lavori di ristrutturazione, ci si riferisce ai pezzi di intonaco, piastrelle e mattoni rotti, pezzi di cemento, terra da scavo ecc.

Lo smaltimento dei calcinacci avviene in modalità specifiche: con la polverizzazione del materiale con il trita-calcinacci e la suddivisione per dimensione, soprattutto, in caso riuso. Le alternative prevedono il trasferimento all'interno di un cassone o tubo.

Il materiale da scavo richiede attenzione particolare per evitare una possibile contaminazione. I calcinacci, però, non rientrando tra i rifiuti speciali, vengono semplicemente trasportati in un’isola ecologica o in una discarica autorizzata e se le quantità superano i 30 kg, è necessario contattare una ditta specializzata in smaltimento.

Il costo per smaltire calcinacci, in genere, si aggira intorno a 20€ al mc.

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Smaltimento materiali isolanti

In seguito a lavori di coibentazione termica in un edificio, come isolamento termico o acustico, si pone il problema dello smaltimento dei materiali isolanti. Tra i quelli più utilizzati per questi interventi edili c’è sicuramente la lana di roccia e la lana di vetro, entrambi impiegati per isolare termicamente e acusticamente una casa. Bisogna prestare molta attenzione già nella fase di rimozione, poiché vi è il rischio di sfibrarle, rendendole pericolose per la salute. Si tratta di un lavoro molto specialistico e delicato da affidare a professionisti.

Il costo per smaltire materiali isolanti pericolosi, in genere, si aggira intorno a 200€ al quintale.

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Smaltimento del legno

Lo smaltimento del legno è un intervento ricorrente nelle ristrutturazioni edili. In questo caso è particolarmente importante il tema del riciclo, poiché il legno, essendo un materiale naturale, si presta benissimo. Infissi, porte, finestre in legno, parquet e mobili sono da smaltire presso un’isola ecologica, dove il legno viene raccolto in apposite piattaforme. Dopo di che, il legno viene trasportato agli impianti di riciclaggio.

Il costo per smaltire in legno, si aggira intorno a 20€ al quintale.

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Smaltimento di materiali impermeabili

Per lo smaltimento di materiali impermeabili come la guaina bituminosa o le resine è bene affidarsi a ditte specializzate. Si tratta di materiali molto inquinanti composti spesso da petrolio che vanno preventivamente analizzati e collocati secondo la loro pericolosità.

Il costo per smaltire i materiali impermeabili, si aggira intorno a 300€ al quintale compresa la fase di analisi.

Come si smaltiscono i rifiuti edili?

Quando si parla di rifiuti edili, il più delle volte si identificano come rifiuti inerti, ovvero, scarti prodotti durante i lavori di costruzione o di demolizione non nocivi per l’ambiente o per la salute.

L’articolo 184-ter, comma 3 lettera b del Testo Unico dell’ambiente (dlgs n. 152/2006) definisce i rifiuti inerti come prodotti dalle attività di costruzione e demolizione, nonché i rifiuti che derivano dalle attività di scavo. Ma sebbene inerti, seguono un iter ben preciso: devono essere raccolti, smaltiti e riciclati con ritmi stabiliti. Nei rifiuti inerti rientrano i seguenti materiali: sabbia, ghiaia, argilla espansa, conglomerati cementizi, calcinacci e macerie, cemento, mattoni, mattonelle, ceramiche, intonaci.

Lo smaltimento dei rifiuti inerti avviene presso apposite discariche specializzate nel loro recupero, per essere, poi, rimesse nel mercato del riuso.

Il decreto del 27 settembre 2022 n. 152, ha cambiato un po’ le carte in tavola, stabilendo i criteri secondo cui i rifiuti inerti cessano di essere qualificati come rifiuti ai sensi dell’articolo 184-ter del dlgs 152/2006.

Quanto costa il trasporto delle macerie edili?

Per commissionare lo smaltimento dei rifiuti edili occorre rivolgersi a dei professionisti iscritti all’Albo dei Gestori Ambientali e con le relative autorizzazioni per gestire le macerie edili. Il costo dello smaltimento delle macerie varia molto a seconda della quantità e ai servizi aggiuntivi, per esempio, se oltre lo smaltimento è incluso il ritiro, si devono considerare almeno 600€ in più. Così come il costo al peso dei rifiuti si abbassa all’aumentare della quantità da smaltire.

Solitamente, il prezzo medio per lo smaltimento di calcinacci e macerie edili si aggira intorno a 20€ al mc se non sono inclusi materiali come il ferro, in questo caso, il prezzo arriva anche fino a 35€ al mc. Se, invece, sono presenti materiali pericolosi come l’amianto il costo parte da 100€ al mc.

Tipo di lavoro Prezzo Dettagli
Smaltire calcinacci800€40mc
Smaltire macerie post lavori2.400€120 mc
Smaltire finestre legno300€15 quintali
Smaltire porte in legno500€25 quintali

Domande e risposte sullo smaltimento delle macerie edili

Qual è la procedura corretta per lo smaltimento edile?

Secondo il Dlg. 152/2006 lo smaltimento dei rifiuti edili compete a chi li ha prodotti, quindi, per esempio, al proprietario dell’immobile. Per effettuare un corretto smaltimento del materiale bisogna rivolgersi a discariche specializzate, che si occuperanno di selezionare anche il materiale riciclabile e distruggere il resto nella massima sicurezza. In alcuni casi, è possibile affidare il trasporto alle isole ecologiche o alle discariche autorizzate.

Quali sono i 3 tipi di modalità di smaltimento dei rifiuti?

Le 3 modalità di smaltimento dei rifiuti più note sono:

Lo smaltimento in discarica in cui vengono trasportati i rifiuti, delle volte selezionati, poi ricoperti per prevenire cattivi odori e la contaminazione dell'ambiente.

Lo smaltimento per via termica, precede il processo di incenerimento presso impianti preposti. È un metodo che coinvolge la combustione dei rifiuti a temperature elevate fino a ridurli in cenere. Tuttavia, si tratta di un metodo che può generare emissioni inquinanti.

L’iter del riciclaggio, invece, coinvolge la raccolta, la selezione e il riutilizzo dei materiali recuperabili, con il fine di trasformarli in nuovi prodotti. I materiali comunemente riciclabili sono la plastica, la carta, il metallo e il vetro, per citare i più noti.

Quanto costa smaltire 1 mc di macerie?

Nel caso dello smaltimento dei calcinacci edili, il prezzo si aggira intorno a 20€ al mc, se sono presenti altri materiali come il ferro il prezzo parte anche da 35 al mc. Il prezzo subisce variazioni se è incluso il trasporto e la procedura per la selezione del riciclo.

Qual è il metodo di smaltimento più usato in Italia?

Il metodo più diffuso in Italia è il trasporto in discarica ma, anche gli inceneritori sono molto richiesti sebbene con personale specializzato e prezzi diversi.

Cosa fare nel caso in cui si debba smaltire l'amianto?

Lo smaltimento dell’amianto include lo svolgimento di alcuni procedimenti in tutta sicurezza per evitare il rilascio di fibre durante la sua movimentazione, estremamente pericoloso per la salute e per l’ambiente. Il primo passo è quello di riconoscere l’amianto. È possibile che sia presente nelle case vecchie, nelle tubature, tra gli edifici industriali, tetti, tettoie, travi, e ancora stufe e camini, canne fumarie, grondaie. Lo smaltimento deve essere effettuato da aziende altamente specializzate. L’azienda dopo un accurato sopralluogo e la documentazione necessaria, darà avvio all’iter di smaltimento. Dapprima la superficie in amianto viene trattata con un primer consolidante colorato per evitare la diffusione delle fibre nocive. Poi si passa ad incapsulare con un colore contrastante con quello del materiale da rimuovere. Questa procedura viene eseguita mediante una nebulizzazione delicata a bassa pressione, così da fermare le fibre ed evitare la dispersione nella movimentazione.

Il proprietario, a chi deve inviare la segnalazione per la presenza di amianto o sostanze pericolose?

Se un proprietario sospetta la presenza di amianto o altre sostanze pericolose nel suo immobile, deve obbligatoriamente contattare le chi di competenza per segnalare il caso e richiedere un sopralluogo con eventuale rimozione in sicurezza. Le autorità a cui rivolgersi sono enti come dipartimenti regionali sanitari o agenzie ambientali.

Quali sono le sanzioni per chi non rispetta gli standard per lo smaltimento delle macerie edili?

Smaltire le macerie edili è obbligatorio per legge e a controllare che tutto venga a norma è il Comune di riferimento. Spesso, l’organo preposto è la polizia municipale che effettua i controlli periodici nei cantieri e nelle zone limitrofe. I calcinacci, nello specifico, non appartengono alla categoria dei rifiuti speciali pericolosi e dello smaltimento di questi rifiuti devono occuparsene coloro che li hanno prodotti. In caso di mancato smaltimento sono previste delle multe. Nel caso si tratti di un privato, la sanzione amministrativa può essere fino a 26€ per i rifiuti non pericolosi. In alcuni casi, può essere anche previsto l’arresto da 3 mesi a un anno. Se, invece, il mancato smaltimento avviene da parte di un’impresa, le multe prevedono delle cifre più esose che partono da 5.000€ fino a 50.000€ e possibile reclusione da 1 a 3 anni.

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