Quando arriva il momento di mettere mano al proprio pavimento, magari in quanto troppo usurato, oppure inadeguato da un punto di vista prettamente estetico, la scelta va attentamente ponderata. Piastrelle o parquet, l’importante è cercare di capire quale soluzione possa fare al proprio caso, in modo da dare vita ad una copertura che, in definitiva, potrebbe incrementare non solo il comfort abitativo, ma anche il valore stesso dell’abitazione.
I pavimenti in PVC sono sempre più utilizzati in Italia, non solo negli ambienti industriali, ma anche in case private e luoghi pubblici, grazie ai tanti vantaggi offerti, i quali risaltano sui pochi difetti.
Il fatto che queste superfici siano costituite da un materiale estremamente soffice, le rende ottime per tutti i luoghi frequentati dai più piccoli, ai più grandi. I pavimenti in PVC sono poi in grado di resistere davvero efficacemente alle infiltrazioni di acqua, una caratteristica che li rende perfetti in ambienti come la cucina e il bagno, dove l’umidità è praticamente perenne.
Non va dimenticata la loro “longevità” nel tempo e, quindi, di mantenersi anche laddove risultino parzialmente usurati, oltre all’eccellente versatilità che li contraddistingue, tale da renderli idonei alla posa anche su pavimenti termici, ad una temperatura massima di 28°. Anche la grande facilità di posa va tenuta in considerazione, in quanto, chi possiede buone attitudini manuali e voglia di fare, potrà procedere in autonomia risparmiando notevolmente rispetto al prezzo richiesto da un professionista. Una caratteristica, quest’ultima, da prendere in considerazione, soprattutto quando le risorse finanziarie a disposizione non sono eccessive e ancor più preziosa nel caso in cui si voglia nascondere un pavimento vecchio, senza però doverlo sostituire del tutto, con i conseguenti costi richiesti.
Inoltre, non va sottovalutato il lato prettamente estetico, in particolare la capacità di riprodurre alla perfezione materiali di maggior pregio come il parquet o il marmo. Soprattutto negli ultimi anni, infatti, i pavimenti in PVC hanno dato vita ad un’evoluzione estremamente interessante sotto questo aspetto, diminuendo un gap di partenza abbastanza evidente.
Infine, il lato finanziario e l’ecocompatibilità: il prezzo dei pavimenti in PVC è più basso rispetto a quello che caratterizza legno e marmo ed è riciclabile al 100%, vantando un bassissimo livello di emissioni di composti organici volatili (TVOC).
Ai tanti pregi menzionati, si contrappongono però alcuni difetti da analizzare attentamente in sede di scelta. Il primo è la necessità di utilizzare la colla, che in caso di rimozione rende complicate le operazioni. Inoltre, la possibile formazione di bolle d’aria nel caso di non perfetta linearità della superficie sottostante, quella che si andrà a coprire. Infine, si potrebbero formare delle muffe se il materiale adottato non sia caratterizzato da una perfetta tenuta.
Difetti che, tutto sommato, sono comunque abbastanza trascurabili e che, quindi, andrebbero assolutamente posti in secondo piano rispetto ai tanti pregi succitati i quali, di conseguenza, non dovrebbero dunque risultare decisivi all’atto della scelta finale.
I pavimenti in PVC effetto piastrella e vintage
Tra i pavimenti in PVC un posto d’onore spetta a quelli effetto piastrella. Si tratta di superfici in polivinile di cloruro che regalano alla vista l’effetto di una piastrella, che poi muta del tutto una volta che ci si cammina sopra. Proprio muovendosi sulla superficie si potrà, infatti, avvertire una sensazione di estrema morbidezza, mentre al tatto si avvertirà che non si tratta di gres porcellanato o di pietra. Per il resto, l’impressione visiva di una superficie in piastrelle è estremamente suggestiva e può farsi valere, soprattutto, all’interno di un bagno, regalando un effetto di gradevole naturalezza.
Altra soluzione da considerare, nel caso si abbia intenzione di adottare pavimenti in PVC, è quella che prevede gli effetti vintage. Basti pensare, ad esempio, a quelli che sono in grado di imitare alla perfezione la graniglia di marmo delle case d’epoca, oppure i pavimenti a scacchi, straordinari da abbinare a mura rigorosamente bianche. Una soluzione estremamente suggestiva, che fa capire ampiamente come la soluzione in polivinile di cloruro abbia ben poco da invidiare, ormai, a quelle di maggior pregio.
Conviene scegliere i pavimenti in PVC?
I pavimenti in PVC hanno un pubblico sempre più largo di sostenitori, pronti a decantarne le doti e a minimizzarne i difetti, come avviene per il laminato. Al momento della scelta, però, dovrebbero essere attentamente soppesate le esigenze del consumatore. Ove le risorse finanziarie fossero scarse, i pavimenti in PVC potrebbero essere preferiti, proprio per la loro capacità di limitare la spesa assicurando al contempo una buona qualità e livelli prestazionali di rilievo.
Se si desidera bypassare i problemi di umidità, soprattutto in ambienti come il bagno e la cucina, il polivinile di cloruro è chiaramente da preferire. Il laminato presenta, invece, vantaggi come quelli derivanti dalla possibilità di rimuovere soltanto una porzione in caso di necessità e un effetto naturale estremamente suggestivo, non a caso adorato da moltissimi utenti.
Basta quanto detto per comprendere come la scelta sia assolutamente personale e come le due soluzioni, tendano ormai a equivalersi. Chi voglia farsi un’idea più esaustiva a riguardo, dovrebbe monitorare attentamente la situazione sul mercato, approfittando della varietà offerta dal web.