Non sempre la bonifica dell’amianto può avvenire con la definitiva rimozione del manufatto contaminato. A volte, infatti, può essere più semplice dare vita a un intervento di tipo conservativo, teso a mettere in sicurezza l’ambiente su cui il materiale potrebbe incidere. In questo particolare caso la bonifica dell’amianto avviene tramite incapsulamento, una procedura che viene descritta in modo molto stringente nel Decreto Ministeriale emesso in data 9 settembre del 1994.
In base a quanto disposto, l’intervento di bonifica dell’amianto tramite incapsulamento consiste nel trattamento della sostanza con prodotti specifici penetranti o ricoprenti che vanno a inglobare le fibre di amianto, ripristinando allo stesso tempo l’aderenza al supporto e costituendo una pellicola tesa alla protezione della superficie esposta. L’intervento di questione è dovuto alla constatazione che con ogni probabilità, nel corso del tempo, un manufatto in pannelli rigidi di amianto potrebbe subire danneggiamenti, soprattutto a causa dell’azione di agenti esterni. Agenti esterni che possono essere ad esempio correnti d’aria, modifiche nel sistema di ventilazione, interventi di riparazione o manutenzione e altri, a seguito dei quali, potrebbero essere rilasciate le temute fibre killer.
Bonifica amianto: l’incapsulamento può essere la risposta giusta
La bonifica dell’amianto per mezzo dell’incapsulamento, può costituire una risposta del tutto all’altezza della sfida. Naturalmente si tratta di una soluzione che comporta pro e contro, che del resto vengono indicati dallo stesso provvedimento governativo. Tra i vantaggi, vanno ricordati il fatto che la bonifica dell’amianto tramite incapsulamento non produce rifiuti tossici e non richiede la successiva apposizione di prodotti sostitutivi. Inoltre i rischi per i lavoratori connessi alle operazioni sono minori rispetto alla rimozione definitiva.
Indicata in particolare per quei manufatti che non sono in condizioni di deterioramento tali da far temere la friabilità, questa procedura comporta però degli svantaggi ben precisi. A partire dalla permanenza di amianto all’interno dell’edificio, con la necessità di predisporre e seguire un programma teso a monitorare la situazione. Un programma che prevede controlli periodici tesi proprio a verificare lo stato del manufatto e a impedire che la situazione possa sfuggire al controllo. Inoltre la bonifica dell’amianto per incapsulamento può rendere più complicata la sua successiva rimozione, in quanto l’effetto impermeabilizzante del trattamento rende difficile bagnarlo.
Come effettuare il trattamento
Va ricordato che un trattamento di questo genere è altamente sconsigliato ove il manufatto sia molto deteriorato e quindi friabile, in quanto l’incapsulante va ad aumentare il peso strutturale aumentando la tendenza alla delaminazione del materiale. L’intervento va effettuato sulla base del Decreto emesso il 20 agosto del 1999 dal Ministero della Sanità, che fornisce tutte le indicazioni necessarie. Il provvedimento prevede in particolare che il committente chieda alla ditta incaricata l’attestazione di conformità del materiale incapsulante e quella di conforme esecuzione dei lavori.
Sarà, poi, il proprietario dell’immobile a dover predisporre un programma di manutenzione e controllo procedendo alla nomina di un responsabile alla sua applicazione. Al committente spetta anche il compito di dare corretta comunicazione agli organi di vigilanza competenti. Una serie di prescrizioni estremamente stringenti, che testimoniano l’assoluta necessità di affidarsi a professionisti provvisti non solo delle competenze, ma anche delle autorizzazioni necessarie. I quali possono essere reperiti con un certa facilità proprio sul nostro portale, con l’ulteriore vantaggio di poter scegliere l’impresa in grado di offrire il miglior rapporto tra qualità e prezzo.
In conclusione, l’incapsulamento si presenta come una soluzione efficace e sicura per la gestione dell’amianto presente negli edifici. Questo processo non solo protegge la salute delle persone che vivono o lavorano negli ambienti contaminati, ma offre anche vantaggi economici e pratici significativi. Grazie alla sua capacità di sigillare e stabilizzare le fibre di amianto, l’incapsulamento riduce il rischio di dispersione nell’aria e il conseguente pericolo di esposizione. I
Inoltre, essendo un’opzione meno invasiva rispetto alla rimozione completa, l’incapsulamento comporta minori costi e tempi di intervento, consentendo una rapida riabilitazione degli spazi contaminati. Tuttavia, è fondamentale affidarsi a professionisti qualificati e attrezzature specializzate per garantire l’efficacia e la sicurezza del processo. In definitiva, l’incapsulamento dell’amianto rappresenta un importante passo avanti nella gestione responsabile di questa pericolosa sostanza, contribuendo a proteggere la salute pubblica e a preservare l’ambiente per le generazioni future.