I materiali dell’architettura: ideare lo spazio architettonico

Nella progettazione architettonica, la scelta dei materiali è una fase molto importante ed influisce moltissimo sul risultato finale. Durante un interessante confronto sul tema che si è tenuto a Cersaie condotto da Nicola Leonardi, direttore e cofondatore della rivista The Plan, tre architetti con approcci differenti al progetto – Marialisa Santi, Roberto Busselli e Alessandro Lazzari – hanno condiviso la loro visione sui materiali e sul loro ruolo fondamentale nella progettazione architettonica. 

In questo dialogo emerge l’importanza della combinazione tra innovazione, sostenibilità e consapevolezza nella selezione e nell’uso dei materiali.

Immagine di divano bianco

Il ruolo dei materiali nella progettazione

Secondo Marialisa Santi, cofondatrice dello studio Cristofori Santi Architetti e presidente della Fondazione degli Architetti di Milano, la scelta dei materiali va oltre le semplici finiture. Nella progettazione, i materiali contribuiscono a costruire l’involucro dell’edificio, svolgendo un ruolo essenziale nel definire la sua struttura e nel dare la funzionalità richiesta. Inoltre, quando si tratta di edifici per dei brand, si tratta di spazi che hanno il ruolo di veicolare e rafforzare l’immagine del brand stesso.

L’uso di materiali economici ma flessibili, come il cartongesso, consente di creare scenografie articolate e adattabili, rispondendo in modo dinamico alle esigenze dei clienti, soprattutto nel settore della moda e dell’ospitalità.

Allo stesso modo, la ceramica ha guadagnato crescente importanza negli ultimi anni, non solo come finitura, ma anche come strumento narrativo che permette di evocare scenari in cui prevale il lusso e la ricercatezza. 

Tuttavia, l’uso della ceramica rappresenta anche una scelta sostenibile, soprattutto in contesti in cui la durata degli spazi è limitata, come nel caso dei negozi con cicli di vita brevi. Perciò è forse più etico utilizzare un materiale riproducibile come la piastrella rispetto a materiali naturali come il marmo, che sono risorse non rinnovabili.

Immagine di metalli

La scelta dei materiali tra etica ed estetica 

Roberto Busselli, fondatore dello studio Busselli Scherer di Bolzano, sottolinea come i materiali architettonici siano strumenti fondamentali per creare emozioni e relazioni all’interno degli spazi. Il design tuttavia non è solo una questione estetica, ma anche di sostenibilità. “Cerchiamo di lavorare con aziende che adottano approcci sostenibili e filiere produttive controllate”, spiega l’architetto, che nel suo studio dispone di una materioteca, un vero e proprio archivio di materiali in continua evoluzione. Questa collezione permette ai clienti di entrare in contatto diretto con le proposte materiche e cromatiche, creando una prima connessione emotiva con il progetto.

L’innovazione e la sostenibilità sono dunque temi centrali, con una particolare attenzione alla riduzione dell’impatto ambientale. L’architetto Busselli evidenzia l’importanza di una produzione responsabile e di materiali che non solo rispondano alle esigenze estetiche e funzionali, ma che abbiano anche un basso impatto sul ciclo di vita dell’edificio.

Immagine di divano blu pareti

Il processo di selezione dei materiali

Alessandro Lazzari, cofondatore di 3ndy Studio, sottolinea come la scelta dei materiali sia strettamente legata al contesto. Spesso i materiali vengono selezionati in base alle esigenze specifiche del progetto e dell’ambiente circostante. In alcuni casi, come in un progetto vicino a una cava, lo studio ha optato per materiali locali come la trachite, recuperando e riutilizzando componenti dell’edificio preesistente.

L’architetto Lazzari evidenzia anche l’evoluzione vissuta della ceramica, che oggi può imitare materiali come il legno o il marmo, garantendo al contempo durabilità e sostenibilità. Oggi la ceramica, con le sue caratteristiche di resistenza e facilità di manutenzione, è diventata una scelta obbligata all’interno di spazi pubblici e altri progetti dove la durevolezza è un requisito fondamentale.

Immagine di bagno en suite marmo

La narrazione architettonica attraverso i materiali

Il processo di scelta dei materiali è spesso il frutto di un dialogo stretto con il cliente. Marialisa Santi racconta come nel suo studio il rapporto con il cliente sia basato su un processo di ascolto ed interpretazione. “Lavoriamo per tradurre i desideri del cliente in un’architettura o in uno spazio interno che rispecchi la loro narrazione”, spiega.

Il cliente può influenzare la scelta dei materiali, ma anche gli architetti, grazie alla loro esperienza e alla loro professionalità, possono proporre soluzioni che il cliente inizialmente non aveva considerato. “A volte è necessario forzare la mano verso materiali che riteniamo importanti, anche se non sono subito apprezzati dal cliente”, ribadisce l’architetto Santi.

Verso un’architettura più consapevole

Il dialogo tra Nicola Leonardi e i tre architetti evidenzia come la scelta dei materiali sia un processo complesso e affascinante, che va ben oltre la semplice estetica. Innovazione, sostenibilità e consapevolezza sono i pilastri su cui si fonda l’architettura contemporanea. In un’epoca in cui le risorse sono sempre più limitate, l’approccio all’uso dei materiali deve essere ponderato, creativo e in sintonia con l’ambiente e le esigenze dei clienti. La ricerca continua e la sperimentazione sono le chiavi per progettare spazi che non solo soddisfino le necessità del presente, ma che guardino anche al futuro con una visione sostenibile e innovativa.

Nel panorama dell’architettura contemporanea, la scelta dei materiali non riguarda più solo l’estetica o la funzionalità, ma si estende alla sostenibilità e alla circolarità.

Immagine di materiali lusso

Il dialogo tra architetti ed industrie del settore ceramico

Riguardo al rapporto tra architetti e aziende che producono i materiali ceramici, il confronto non si limita agli aspetti estetici o di performance, ma deve comprendere anche una visione olistica della sostenibilità, che includa l’energia richiesta nella produzione e l’impatto ambientale dei materiali.

Le aziende stiano lavorando sempre più su percorsi legati alla sostenibilità, in risposta all’evidente fenomeno del cambiamento climatico. Tuttavia, ci sono delle difficoltà per quanto riguarda i piccoli produttori più artigianali, che, pur essendo innovativi e impegnati nella ricerca, spesso faticano a soddisfare i requisiti di sostenibilità richiesti dal mercato.

A questo proposito, l’architetto Busselli ha riconosciuto che le grandi aziende hanno maggiori risorse per ottenere certificazioni di sostenibilità, ma ciò non rende meno rilevante il contributo dei piccoli produttori. 

Immagine di piastrelle bagno casa

L’importanza di preservare l’artigianato locale

L’architetto Santi ha posto l’accento su un aspetto spesso trascurato: la preservazione delle competenze artigianali italiane, riconosciute a livello mondiale. La capacità artigianale che abbiamo in Italia è unica e va preservata, promuovendo il giusto equilibrio tra grandi aziende industriali e piccoli produttori. La sfida è promuovere una sostenibilità che non escluda le realtà più piccole, ma che valorizzi il lavoro di chi utilizza materiali naturali e processi artigianali.

Inoltre, sia Santi che Busselli hanno affermato che, sebbene le certificazioni di sostenibilità siano importanti, non devono essere l’unico criterio per valutare la sostenibilità di un progetto. 

L’edificio Carbon Zero: un progetto innovativo

L’architetto Roberto Busselli ha portato l’esempio di un progetto che il suo studio sta sviluppando: il primo edificio per uffici a zero carbonio in Italia. “L’obiettivo è ridurre al minimo l’impatto energetico e il carbonio incorporato nei materiali,” ha spiegato. Il progetto, attualmente in fase di realizzazione, prevede l’uso di materiali riciclati e sistemi costruttivi che riducono drasticamente le emissioni di CO2. Busselli ha anche evidenziato l’importanza di collaborare con aziende locali per ridurre l’impatto dei trasporti, sottolineando come la sostenibilità non si limiti solo alla produzione.

Innovazione e sperimentazione

Altro tema centrale del dibattito è la sperimentazione. Alessandro Lazzari, ha raccontato come il suo studio abbia adottato un approccio sperimentale fin dal 2010, quando ha recuperato un edificio artigianale seguendo i protocolli di sostenibilità CasaClima. 

Lazzari ha anche sottolineato come sia fondamentale bilanciare l’innovazione con la preservazione dei saperi artigianali, che sono una parte essenziale del Made in Italy.

Anche Marialisa Santi ha condiviso la sua esperienza con la sperimentazione, evidenziando come alcuni progetti si prestino più di altri all’innovazione. Inoltre, quando un progetto non sembra particolarmente adatto alla sperimentazione, si può mettere da parte la ricerca fatta per utilizzarla in un’occasione futura.

Immagine di colore

Il futuro dell’architettura sostenibile

L’intera discussione ha posto al centro una domanda fondamentale: come sarà il futuro dell’architettura, in un mondo in cui la sostenibilità diventa sempre più centrale? I tre architetti hanno concordato sull’importanza di un approccio consapevole, che non solo valorizzi l’innovazione e le certificazioni, ma anche la tradizione e l’artigianato.

Nicola Leonardi ha chiuso il dibattito con una riflessione: “L’architettura sostenibile è un insieme di fattori. È importante sperimentare, ma è altrettanto essenziale mantenere un dialogo aperto con le aziende e preservare il nostro patrimonio culturale e artigianale.”

Da questo dibattito emerge chiaramente come la sostenibilità in architettura non sia un percorso univoco. È un viaggio che richiede equilibrio tra innovazione, ricerca, artigianato e rispetto per l’ambiente. Solo attraverso questo approccio olistico e consapevole, sarà possibile costruire uno spazio architettonico che sia realmente sostenibile per le future generazioni.

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