IMU: cosa cambia e quali sono le scadenze per giugno?

L’Imposta Municipale Unica, conosciuta anche come IMU, è un’imposta locale in Italia che viene applicata sui beni immobili. È prevista una revisione dell’IMU per il 2024, con possibili cambiamenti nelle aliquote e nelle modalità di calcolo. L’obiettivo principale di questa revisione potrebbe essere quello di rendere l’imposta più equa e accessibile per i contribuenti. Potrebbero essere introdotte delle agevolazioni per determinate categorie di contribuenti, come ad esempio i giovani o le famiglie a basso reddito. Tuttavia, potrebbero anche esserci aumenti delle aliquote per determinate tipologie di immobili, come ad esempio quelli ad uso commerciale. È importante rimanere aggiornati sulle novità relative all’IMU 2024 per poter pianificare in modo adeguato le proprie finanze e prendere decisioni informate. Ecco una guida all’uso.

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Chi deve pagare l’IMU 2024

Il termine massimo per pagare l’IMU 2024 è stato fissato per lunedì 17 giugno. Questa data segna la scadenza per il pagamento dell’acconto utilizzando ancora l’aliquota dell’anno precedente. Alla scadenza finale di dicembre verranno effettuati gli opportuni conguagli con i nuovi valori che ogni comune dovrà adottare entro ottobre. Non cambiano alcuni fattori riguardanti questa tassa, come l’esenzione delle abitazioni principali, salvo l’appartenenza a determinate categorie catastali (immobili di lusso o pregio). Nello specifico, tali categorie sono A/1, A/8 e A/9. L’IMU va, quindi, versata su seconde case e via dicendo.

A pagare saranno come sempre i proprietari, i titolari del diritto reale di usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi e superficie sull’immobile oggetto di tassa, i concessionari nel caso di aree demaniali, i locatari in caso di locazione finanziaria e i genitori assegnatari istituiti dal giudice. È prevista una speciale esenzione per i coniugi che dimorino o risiedano in due immobili differenti, in questo caso l’esenzione IMU è prevista per entrambe le abitazioni.

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Come calcolare l’IMU 2024

Prima di tutto occorre individuare la base imponibile ottenuta dalla rendita catastale dell’immobile, rivalutandola del 5%. Una volta giunti al risultato entrano in gioco i coefficienti previsti dalla legge che sono rispettivamente:

·   160 per le abitazioni appartenenti alle categorie catastali da A/1 a A/11, esclusa la categoria A/10

·   80 per gli immobili appartenenti alla categoria A/10 (uffici e studi privati)

·   140 per immobili appartenenti alle categorie catastali da b1 a b8 (collegi, ospedali, prigioni, uffici pubblici, scuole, musei)

·   55 per gli immobili appartenenti alla categoria catastale c1 (negozi e botteghe)

A questo punto è possibile applicare l’aliquota del Comune, che può modificare il valore standard fornito dalla legge che risulta essere pari allo 0,5%. Ogni Comune può variare di 0,1 punti percentuali in aumento o diminuzione, fino all’annullamento. Questo valore è valido per le categorie catastali A/1, A/8 e A/9. Per le altre categorie l’aliquota parte da 0,86% e il Comune può variarla sino ad un massimo di 1,06% e un minimo pari a zero.

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Modalità di pagamento dell’IMU 2024

Il pagamento dell’IMU può essere effettuato tramite bollettino postale o modello F24. È inoltre possibile scaricare i moduli online tramite l’apposita piattaforma messa a disposizione dallo Stato, avendo cura di compilare correttamente i vari moduli necessari con gli opportuni codici tributo:

·   “3912” per l’abitazione principale e relative pertinenze

·   “3913” per fabbricati rurali ad uso strumentale

·   “3914” per i terreni

·   “3916” per le aree fabbricabili

·   “3918” per gli altri fabbricati.

Con importi inferiori ai 1000€ è possibile procedere al pagamento tramite il servizio PagoPa, home banking o sul sito dell’Agenzia delle entrate tramite Spid. Utilizzando i bollettini postali cartacei occorre porre il seguente numero di conto corrente 1008857615, intestando il bollettino a “Pagamento Imu”.

Sono previste agevolazioni pari al 50% della base imponibile delle unità immobiliari concesse in comodato a patto che il contratto di comodato sia registrato, il comodante possieda sul territorio nazionale una sola abitazione in comodato e risieda e dimori anagraficamente nel medesimo comune dell’immobile in oggetto. Tutto questo ad eccezione delle categorie catastali A/1, A/8 e A/9. L’agevolazione è prevista anche in caso di abitazioni locate a canone concordato e per gli immobili inagibili e inabitabili.

Nel caso in cui il contribuente ritardi il pagamento dell’IMU, saranno applicate delle sanzioni e interessi di mora, che aumenteranno l’importo complessivo da versare. È quindi importante rispettare le scadenze per evitare di incorrere in ulteriori spese.

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