Il pavimento in parquet ha la straordinaria capacità di regalare atmosfere particolarmente calde e suggestive in casa e, proprio questa dote, ne ha favorito la diffusione in ambito domestico nel corso degli ultimi anni. Tra le tante possibilità offerte dal mercato, va però rilevata la nuova opportunità offerta dal parquet prefinito, che evidenzia una caratteristica da prendere assolutamente in considerazione, ovvero l’essere immediatamente calpestabile. Il parquet prefinito non richiede, infatti, lamatura o verniciatura essendo composto da tavole finite sulla superficie già in fase produttiva.
Solitamente definito anche multistrato, si differenzia per la presenza di listoni composti di uno o più strati di supporto sul fondo, prodotti con un legno cosiddetto povero, o con derivati del legno, e uno strato nobile in legno pregiato, il cui spessore varia tra i 3,5 mm e i 6 mm, in base alle prescrizioni della norma UNI EN 13756. Il parquet prefinito è solitamente già verniciato, con lacca opaca trasparente, indurita con trattamento a raggi ultravioletti, in modo da garantire eccellente resistenza all’usura, presentandosi quindi pronto per la posa.
Generalmente, i parquet a due strati sono posati con l’utilizzo della colla, mentre per quelli multistrato, viene preferita la posa flottante, ovvero una tecnica di applicazione che non necessita di lavori di preparazione e che, soprattutto, non presuppone l’incollaggio al suolo dei listoni. Un parquet di questo genere è particolarmente consigliato nelle opere di parziale o totale ristrutturazione di un interno, proprio in considerazione di una posa veloce ed economica. Presenta il vantaggio di una posa molto più rapida rispetto ad un parquet tradizionale, e le operazioni di rifinitura vengono eseguite in laboratorio prima del montaggio, in modo da evitare le fastidiose emanazioni delle vernici e il sollevarsi della polvere inevitabile nel corso dei processi di levigatura.
Una serie di vantaggi che hanno spinto il successo di questa soluzione e ne hanno fatto un rivale di rilievo del laminato, spingendo ad una netta contrapposizione tra i fautori delle due soluzioni.
Tipi di parquet prefinito
Il parquet prefinito si divide, solitamente, in due categorie principali, a seconda degli strati che lo vanno a comporre. Quello strutturato in due strati ha incastri sui fianchi, con il superiore a vista, sempre in legno nobile e caratterizzato da uno spessore tra 2,5 e 5 millimetri, mentre il sottostante, denominato supporto, viene creato assemblando varie lamelle di legno dolce e povero, solitamente in abete o in betulla con il preciso scopo di arginare le spinte provenienti dal rivestimento nobile, rendendo la pavimentazione stabile.
I parquet prefiniti a 3 strati, prevedono, invece, l’aggiunta di una lamina sotto il supporto, la cosiddetta controbilanciatura, che può essere in essenza nobile, betulla o abete.
Come pulire il parquet prefinito
Uno dei vantaggi che sono solitamente assicurati dal parquet prefinito è quello riguardante la pulizia e la manutenzione, operazioni che non necessitano di cure particolari, a differenza di quanto accade per altre superfici di questo tipo. Per pulire una superficie di questo tipo bastano, in effetti, un panno leggermente inumidito con acqua e un detergente neutro, coi quali è possibile rendere il parquet pulito e luminoso.
Lo stato di buone condizioni di questa copertura rimane, solitamente, inalterato o quasi nell’arco di un ventennio, senza eccessive defaillance dal punto di vista estetico; peculiarità che ha favorito molto il successo del parquet prefinito. Per il parquet dotato di uno spessore tra i 14 e i 15 millimetri, può comunque essere effettuata in casi di necessità la lamatura, cui farà seguito l’applicazione di una verniciatura di rifinitura.
Meglio il parquet laminato o prefinito?
La domanda che si pongono molti consumatori è la seguente: meglio il parquet laminato o il prefinito? Naturalmente, i fautori del legno non si faranno sfuggire occasione per decantare le ormai note doti del massello, soprattutto considerato che è riconosciuto come il top di categoria, coi suoi listoni realizzati interamente in legno nobile e la possibilità di applicare trattamenti assolutamente impossibili con un parquet prefinito. Vanno messe in conto le differenze sotto il profilo della manutenzione.
Il parquet prefinito, infatti, a differenza del laminato, presenta un sottile strato “nobile” di legno pregiato il quale consente al massimo 2 o 3 cicli di manutenzione, al termine delle quali ove sia troppo rovinato andrebbe sostituito per intero. Allo stesso tempo, il parquet prefinito rappresenta una buona opportunità per avere a disposizione del legno vero e allo stesso tempo risparmiare.
I suoi principali difetti consistono nel fatto che essendo il legno un materiale naturale, tende ad assorbire molto l’umidità rendendo estremamente difficile o addirittura impossibile l’eliminazione di determinate macchie. Proprio per questo motivo si consiglia di solito di evitarne l’installazione nel bagno e in cucina. Il laminato al contrario del legno, sopporta molto bene l’umidità e in generale lo sporco, oltre a reggere meglio l’usura indotta dal tempo e le fastidiose graffiature.
Va messo in rilievo come i laminati attualmente in commercio rendano molto difficile capire se si tratti di legno vero o finto, oltre a regalare la possibilità di scegliere tra una lunga serie di finiture e colori che possono adattarsi ai più svariati ambienti. Proprio per i motivi descritti possiamo comunque affermare che la scelta di una delle due superfici, sostanzialmente si equivale e che, come al solito, a fare la differenza sono le aspettative e le esigenze particolari di chi deve effettuare l’acquisto.